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venerdì 2 gennaio 2015

"I vivi, i morti e gli altri" di Claudio Vergnani



Il libro di cui ho deciso di scrivere è stato pubblicato dalla casa editrice Gargoyle nel 2013 e si tratta di “I vivi, i morti e gli altri” di Claudio Vergnani. L’autore, risiede a Modena ed ha pubblicato con la stessa casa editrice la trilogia dei vampiri, composta da “Il 18° vampiro”, “Il 36° giusto” e “L’orapiù buia”.
Come si può ben capire dai titoli citati sopra, parliamo di horror. Un autore italiano emergente che ha deciso di occuparsi di vampiri e zombie? Vi chiederete voi. Ebbene sì, e ci riesce molto bene!
Ma ora veniamo alla trama.
La vicenda si svolge in Italia, dove, per motivi non ben specificati, da qualche tempo i morti hanno cominciato a resuscitare, affamati di carne e sangue. In questa situazione, che presto si trasformerà in una vera apocalisse, facciamo la conoscenza di Oprandi, ex- militare alcolizzato e caratterizzato da una pessima visione della vita in generale, il quale viene ingaggiato dai parenti dei non-morti per porre fine alla loro bramosia di sangue e dar loro la pace eterna. Il nostro protagonista verrà però in contatto con la signora Ursini, con la quale stringe un patto: trovare il defunto padre di quest’ultima, sepolto nella cappella di famiglia in un luogo non precisato in mezzo ai boschi, riportarlo alla figlia e, dopo aver posto fine alla sua “nuova vita”, seppellirlo per l’ultima volta con riti cristiani in Svizzera. Come compenso Oprandi avrà un posto assicurato proprio in Svizzera, paese che sembra essere rimasto sicuro dall’inizio dei tragici eventi.
Gran parte delle pagine sono dunque dedicate alla faticosa ricerca del defunto Ursini e alla lotta per riportarlo alla figlia, e nel corso della vicenda le difficoltà non mancheranno. Il romanzo è una continua lotta per la vita.

Forse quello che stava accadendo intorno a me era un fenomeno isolato, ma la sensazione era che tutto stesse collassando. Mi pareva che la mia vita fino ad allora fosse stata solo un sogno, e che quella notte mi fossi svegliato. Come si poteva vincere una battaglia contro i morti? Quanti erano quelli che potevano uscire dalle loro tombe? Milioni? Miliardi? E quelli che venivano a loro volta uccisi e si trasformavano, quanti erano? Quanti sarebbero stati? Senza contare chi moriva per cause naturali, negli ospedali, nelle case di cura, negli incidenti.”.

Ogni volta che cominciavo a leggere mi sentivo catapultata in questo mondo ormai allo sbando: correvo insieme al protagonista, sparavo per difendermi, mi riposavo con lui nei pochi rifugi ancora accessibili. Ma dopo la quiete ancora la tempesta.
Se deciderete mai di comprare questo libro, non aspettatevi solo un horror. Tutti i personaggi sono delineati perfettamente e la loro psicologia è ben definita, così come i sentimenti provati: paura, angoscia, sconforto ma anche amore, amicizia, pietà e speranza ci accompagnano fino alle ultime pagine. Non mancano poi riflessioni religiose e filosofiche sulla vita, la morte e la natura umana. I vivi pur essendo tali hanno perso la loro umanità e sono “morti” dentro.
Mi ero approcciata a questo romanzo con diffidenza poiché è il primo romanzo sugli zombie che leggo, ma mi sono presto ricreduta. A volte la definizione “horror” nasconde molto più che mostri o fantasmi.

Consiglio questo romanzo a tutti quelli che considerano l’horror un genere “ di seconda mano” e a chi vuol passare un freddoloso weekend immerso in una coinvolgente avventura.

A cura di Giulia

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