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sabato 7 giugno 2014

"La meraviglia della vita" di Michael Kumpfmuller


1923 Mar Baltico. Un uomo chiamato "Dottore" cammina sulla spiaggia con la sorella e i nipoti, è malato di tubercolosi e cerca di trovare sollievo e mettere su qualche chilo grazie all'aria salmastra.
Se amate la letteratura classica moderna, probabilmente la data e il problema di salute vi avranno già svelato chi è il protagonista di questo romanzo, se invece questi indizi non vi dicono nulla ecco la soluzione: il "Dottore" altri non è che Franz Kafka.
In questo romanzo conosceremo un Kafka diverso da quello che traspare attraverso i suoi scritti, o da quello che potremmo immaginare. Sono sicura che molti di voi crederanno che fosse un autore di successo come lo è ora, ma in verità lo scrittore praghese ha scritto molto poco e gran parte di quello che ha messo su carta è stato da lui buttato o confiscato dalla Gestapo e poi dato alle fiamme.
Nelle 240 pagine de "La meraviglia della vita" ci troviamo davanti ad una sorta di tragedia in tre atti, il pathos aumenta di riga in riga fino a raggiungere il momento più alto nella tragicità della morte dell'autore praghese prosciugato di tutte le sue forze, scheletrico e senza nemmeno la capacità di deglutire. Un anno costellato più da bassi che da alti, ma che grazie alla storia d'amore nata sulle spiagge del Baltico dona finalmente a Franz il piacere di scoprire quella meraviglia della vita a lui sconosciuta.
La vita a Berlino con Dora Diamant è dura, fa freddo, i problemi economici sono all'ordine del giorno ( 1$ vale un miliardo di marchi! ), Kafka fatica a trovare le forze per scrivere qualcosa di nuovo e quando lo fa non ne è soddisfatto, la salute non migliora l'autore è costretto a tornare a Praga, e a tornare in uno dei sanatori che tanto odia poichè impregnati di morte.
Un romanzo pieno di dolore e amore.

1 commento:

  1. Mi ispira davvero tanto! So ancora poco di Kafka, non ho letto molto, ma èun autore che vorrei recuperare in toto. Poi ormai sono un'amante delle storie tragiche, sia su carta che su schermo. Complimenti anche per la lettura particolare, almeno io non avevo ancora sentito parlare.

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