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venerdì 23 maggio 2014

"La ragazza interrotta" di Susana Kaysen


Sono sicura che starete pensando <<Questo titolo non mi é nuovo, ma c'é qualcosa che non va. Non era al plurale?>> non avete tutti i torti, da questo libro del 1993 é stato tratto il film che é valso l'Oscar come miglior attrice non protagonista ad Angelina Jolie.
Possiamo incasellare questo libro nelle categorie autobiografia/diario.
L'autrice racconta la sua esperienza durata due anni all'interno dell'ospedale psichiatrico "McLean" noto per aver ospitato anche la famosa scrittrice Sylvia Plath.
Susanna viene ricoverata a diciotto anni dopo una visita poco accurata e della durata di venti minuti, siamo negli anni 60 e quando riuscirá ad uscire dalla clinica diciannove mesi dopo, saprá di essere stata "rinchiusa" con la diagnosi di disturbo borderline della personalitá, vi invito a cercare i sintomi di questa patologia psichiatrica, sono sicura che rimarrete agghiacciati rendendovi conto di quante cose avete avuto in comune con Susanna nell'adolescenza. Se tutti (tralasciando i comportamenti suicidari) leggendo la descrizione della malattia ci siamo in qualche modo ritrovati perché noi siamo liberi mentre lei ha dovuto vivere un inferno fatto di elettroshock, bagni gelati e celle di isolamento? Questo libro porta tutti noi a riflettere su cosa sia normale e cosa no. Chi e come può decidere di toglierci la libertá? É giusto essere liquidati come pazzi dopo una brevissima visita generale? É davvero cambiata la mentalitá dei cosidetti sani in cinquanta anni? 
Susanna si mette a nudo in maniera scanzonata e divertente, ci racconta del rapporto con le infermiere, i medici e le altre pazienti che, a parte qualche eccezione, ci appaiono come persone ribelli e non da ricovero coatto. La semplicitá con la quale veniamo accompagnati per i corridoi del McLean é disarmante, riesce a non far sembrare l'incubo che ha vissuto cosí terribile come invece deve essere stato.
Un solo consiglio, se sarò riuscita a convincervi a leggerlo promettetemi che vedrete il film solo dopo aver terminato il libro.



12 commenti:

  1. Lo leggerò sicuramente, è da moltissimo che voglio farlo, spero di riuscire a breve a cogliere quest'occasione! Brava!! :)

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    1. Grazie per essere approdata qui! Potresti approfittare degli sconti di questi giorni.

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  2. Bella recensione! Mi hai convinto, se avrò la possibilità lo comprerò; lo voglio leggere. Non ho visto mai il film (sarà perché Angelina Jolie non è proprio la mia attrice americana preferita... ma sorvoliamo!) Andrò a cercare i sintomi di questa patologia (mi hai incuriosito)

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    1. Fammi poi sapere se riconosci il tuo io adolescente in gran parte dei sintomi ^^

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  3. C'è tanta letteratura sul tema del disagio psichico e sulla messa in discussione di alcuni approcci diagnostici, in particolare gli anni '60-'70 sono stati prolifici con il movimento dell'antipsichiatria.
    Il libro che hai recensito l'avevo letto tanti anni fa (prima di toccare quel mondo con mano da studente prima e da professionista poi) e mi fece esattamente lo stesso effetto che hai ben fatto passare tu. La malattia mentale si muove in un confine epistemologico molto delicato. Su quello che viene catalogato sotto il nome di disturbo borderline di personalità ci sarebbero tantissime considerazioni da fare...è un tema scottante anche per chi lavora con il disagio psichico.
    Comunque molto più intenso il libro del film ;)

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  4. Cara Cristina, puoi consigliarmi qualche titolo? Vorrei approfondire l'argomento.
    Ti ringrazio anche per il tuo parere professionale, e concordo sul tuo pensiero libro/film

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  5. Che compito difficile :) io ti butto lì qualche titolo e qualche autore. Per esempio potresti dare un'occhiata a Goffman e in particolare a Stigma l'identità negata, oppure ai lavori di Ronald Laing e non dimentichiamo Basaglia.
    Poi ci sarebbe George Kelly, ma forse diventa un po' troppo specifico.
    Sul borderline mi è più difficile perché conosco solo testi meno accessibili.
    Fammi sapere :) Su questo tema potrebbe avere spunti interessanti anche Libridine

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    1. Ti ringrazio, mi hanno anche consigliato "Danzando sui vetri rotti" per quello che riguarda il disturbo bipolare, lo hai letto?

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    2. No, e ti ringrazio per il suggerimento :) :) quelli che ti ho indicato sono tutti saggi :(

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    3. Ho trovato svariati titoli (tutta narrativa), si va dall'anoressia, alla schizofrenia, al bipolarismo, alla depressione fino alla sindrome di Munchausen. Te li lascio nel caso dovessero interessare te o altri utenti:
      "Le emozioni difettose" e "Speak" di Laurie Halse Anderson
      "Una mente inquieta" di Kay R. Jamison
      "Una stanza piena di gente" di Daniel Keyes
      "Malata per forza" di Julie Gregory
      "Il giorno in cui mia figlia impazzì" di Michael Greenberg
      "La bambina che non voleva crescere" di Isabelle Caro
      "Sprecata" di Marya Hornbacher
      "Una vita bipolare. Oltre i confini della normalità" di Marya Hornbacher
      "Spider" e "Follia" di Patrick McGrath
      "Eden express" di Mark Vonnegut (figlio di Kurt)
      "Sorella sconosciuta"di Mary Loudon
      "Il male oscuro" Berto
      "Qualcuno volò sul nido del cuculo"
      "Un angelo alla mia tavola" Frame
      "La notte e il giorno" Wally Lamb
      "Il papà di Giovanna"
      "Fuga dal mondo" Andreoli
      e i libri di Oliver Sacks e della Hayden

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    4. Ti consiglio anche la poesia Kaddish di Allen Ginsberg, dedicata alla madre Naomi, che era stata internata diverse volte in un istituto psichiatrico e di cui non ricordo la diagnosi. Però è una poesia molto lunga e toccante.

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  6. Sacks mi piace molto :)
    Dai un'occhiata anche a Che ne è stato di te Buzz Aldrin edito da Iperborea. Parla di disagio psichico. Poi sulla tossicodipendenza c'è tanto di Irvine Welsh. Se mi viene in mente altro te lo scrivo qui o sulla pag. Facebook

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